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 VIDEO L’Angelo Ucciso, registrato al FolkClub  di Torino nel dicembre 2021

 

Michele Gazich

"Carico di poesia e non più poeta" / Concerto per Pasolini a cent'anni dalla nascita".

Venerdì 1 luglio alle 21.00 a Spilimbergo (PN), Piazza Garibaldi

Un concerto che Gazich, lo “scrittore di canzoni”, ha costruito in 13 anni, a partire  della canzone L’Angelo Ucciso, composta nel 2009 e oggi considerata “uno dei tre brani più emozionanti dedicati a Pasolini nella storia della canzone italiana, insieme a Io so di PinomarinoA Pa di Francesco De Gregori (Laura Bianchi, Mescalina).

Aggiunge Gazich: “Ultimamente suono L’Angelo Ucciso  lentissima e solenne, come una preghiera. Ma soprattutto la canzone continua a parlarmi: in questi ultimi anni, poi, ha anche cominciato a gemmare, a buttare rami e verdissime foglie. Ho perciò pensato, spinto in questo senso dagli amici di Folkest e dall'importante anniversario pasoliniano di quest'anno, di rompere gli indugi e di raccogliere tutte le mie canzoni dedicate, donate o ispirate da Pasolini in un concerto. Per la prima volta. Ci saranno, tra le altre, una canzone in cui il poeta  dialoga con sua madre e una canzone, ancora inedita, costruita a partire da un testo di Poesie a Casarsa, che si configura come omaggio al giovane Pasolini friulano e a Folkest, che da sempre valorizza la lingua e la musica del territorio in cui il Festival ha sede”.

Michele Gazich: voce principale, violino, viola
Giovanna Famulari: violoncello, seconda voce
Marco Lamberti: chitarra, bouzouki

L’ingresso al concerto è gratuito.


Nei giorni successivi al suo concerti dedicato a Pasolini (sabato 2 e domenica 3 luglio, alle 10), Gazich si tratterrà a FOLKEST, a Spilimbergo, e, affiancato da Maurizio Bettelli (autore, compositore e traduttore di tutto Woody Guthrie per Feltrinelli), terrà due seminari (nell'ambito dei Folk Clinics 2022) intitolati "Canzone e poesia: la strana coppia". Il primo incontro sarà seminariale, l'altro laboratoriale, durante il quale i partecipanti potranno essere indirizzati nella scrittura di un testo. La partecipazione è gratuita!! E' gradita l'iscrizione, attraverso questo modulo: https://forms.gle/ZeTgMCaijT6HpnkVA 

 

Dopo il concerto a Murano (Venezia) il 17 giugno, Michele Gazich - insieme al fido Marco Lamberti - suoneranno martedì 21 giugno a Verona, ospiti del Non c'è differenza Festival, ideato e realizzato da Isabella Caserta. Su richiesta del Festival stesso, eseguiranno integralmente (e per la prima volta da un po' di anni) l'album "Temuto come grido, atteso come canto", dedicato agli ebrei già internati e poi deportati dall'isola-manicomio di San Servolo. Introdurrà molto autorevolmente il concerto Enrico de Angelis. L'accesso allo spettacolo, che si terrà nel meraviglioso e scenografico Bastione di San Zeno, si svolgerà alle 21.15 e richiederà il pagamento simbolico di 1 Euro. Il posto disponibile è ampio e non serve prenotare. Ci vediamo a Verona!

 

festival non cè differenza michele gazich verona

 

ARGON: IL VIDEO
(PER IL TRENTACINQUESIMO DELLA SCOMPARSA DI PRIMO LEVI: 11 aprile 1987-2022)

Il videoclip stato è girato presso il Castello di Perno, nelle Langhe, in Piemonte, dove Primo Levi soggiornò più volte, ospite del suo editore Einaudi, allora proprietario del Castello. Einaudi ne aveva fatto quasi la seconda sede per la casa editrice: nella sala principale è ancora oggi presente un tavolo ovale gemello in via Biancamano, a Torino. Primo Levi frequentò il Castello proprio nel periodo della scrittura del racconto Argon: qui scrisse, qui si ritirò a pensare.

Levi, pochi lo sanno, aveva l’abitudine di creare sculture di animali e figure immaginarie con il filo di rame, prodotto di scarto dell’industria chimica presso la quale aveva lavorato. Ne parla anche lo scrittore americano Philip Roth nella sua famosa intervista/dialogo con Levi. Gazich evoca tra le sue mani, quelle sculture, quel lavoro ancora più segreto e totalmente gratuito del grande scrittore: antitesi giocosa e serissima insieme al “lavoro che rende liberi” (Arbeit macht frei) dei campi di sterminio, lavoro pubblico, obbligatorio e drammaticamente ostentato.

“vita” חי

Il video è tutto un salire le scale del Castello, accompagnati dalle voce bardica di Gazich, dalla chitarra di Marco Lamberti, dai melismi orientaleggianti della cantante armena Rita Tekeyan e dal bouzouki di Giorgio Cordini, che ancora ad oriente, nel Mediterraneo.

La presenza di Giorgio è preziosa: Cordini suonò bouzouki e chitarra al fianco di Fabrizio De André dal 1990 alla morte del grande cantautore. Anzi: insegnò a De André stesso a suonare il bouzouki, come ha raccontato più volte. La partecipazione al video, inoltre, suggella un’amicizia artistica con Michele Gazich di più di vent’anni.

L’ascensione lungo le scale del Castello si fa alla fine estasi mistica e sensuale all’ingresso della voce di Rita Tekeyan, che salmòdia un canto ebraico della tradizione piemontese, preziosa reliquia vivente e risonante, incastonata a compimento della composizione di Gazich. Il canto è un’invocazione alla libertà da parte di chi è prigioniero.

Primo Levi, quando risiedeva al Castello, desiderava sempre andare a dormire nella camera all’ultimo piano, quella con il lucernario, perché voleva sempre vedere il cielo, per non sentirsi chiuso, prigioniero. Quel cielo sopra il Castello, dove, nel nostro video, si staglia la parola ebraica “vita” חי.

La possibilità di girare il video e di essere ospitati presso il Castello di Perno si deve alla attenta generosità dell’attuale proprietario, Gregorio Gitti, ormai da anni impegnato nella riattivazione culturale del Castello, ora anche sede di mostre, convegni e concerti.  

 
 

 
Venerdì 17 giugno alle 20.30 Michele Gazich tornera ancora una volta a suonare nella "sua" Venezia!! Sull'isola di Murano nel meraviglioso ed evocativo ambiente dell'ex chiesa di Santa Chiara, The Glass Cathedral, nell’ambito del "Festival della Follia". Come sempre accompagnato da Giovanna Famulari e Marco Lamberti, ci sarà in questa occasione anche il cantautore Alessandro Sipolo accompagnato da Paolo Malacarne alla tromba. I posti sono piuttosto limitati ed è necessario prenotare sul sito www.fondazionebosis.it o telefonando al 3475514107.
Il Festival della Follia è organizzato dalla Fondazione Emilia Bosis.
 
17 giugno
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